Ciò che avvalora maggiormente questa iniziativa è che a proporla non sia una federazione o un sindacato di categoria, bensì la società civile. Il Comitato dell’AFPS è composto da politici e imprenditori privati e non da poliziotti o funzionari pubblici.
L’ APCTi, che già in passato ha messo in risalto a più riprese la problematica legata alla violenza contro gli agenti di polizia ed all’esiguità dei provvedimenti adottati nei confronti di chi, ed è una piccola minoranza della popolazione, aggredisce i rappresentati delle forze dell’ordine, sostiene senza indugio questa iniziativa.
Gli ultimi episodi accaduti a Berna dimostrano come la violenza contro gli agenti di polizia abbia assunto una virulenza talvolta estrema; ma è utile ricordare che le modifiche dell’ art. 285 del CPS, richieste dalla petizione, non sono previste unicamente a tutela delle forze dell’ordine ma anche di tutti i funzionari pubblici che, nel loro operato di garanti di decisioni istituzionali, sono a loro volta aggrediti verbalmente o fisicamente.
Il sostegno dell’ APCTi a questa importante iniziativa, che ci auguriamo vivamente possa poi trovare un ampio consenso presso i membri del legislativo federale, è un atto dovuto per tutti gli agenti che quotidianamente operano con il solo scopo di garantire l’ordine pubblico e difendere il nostro stato di diritto.
L’attacco violento nei confronti di un agente di polizia o di un funzionario pubblico è una sciabolata al cuore dei tre livelli istituzionali che sono i garanti della nostra democrazia.
Collegamento al link per aderire alla petizione. www.art-285.ch
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