Unica, unanime al momento è soltanto la stroncatura della proposta. Se con la sua mozione il deputato plrt Giorgio Galusero voleva creare spirito di corpo tra le forze dell'ordine, beh, obiettivo centrato. La quasi totalità dei comandanti delle polizie dei poli (a parte Roberto Torrente della comunale di Lugano che non ha risposto ai ripetuti solleciti del Caffè), boccia il progetto di polizia unica in discussione a fine mese in Gran consiglio. Prevale il disorientamento: da una parte c'è la nuova Legge sulla collaborazione fra la polizia cantonale e le polizie cantonali (LCPol), che diventerà effettiva dal 1 settembre dopo decine e decine di convenzioni stipulate coi Comuni; dall'altra questo progetto di raggruppamento, che sa di 'contrordine'. Un balzo in avanti innescato da una mozione che ha diviso la stessa Legislazione. Lo scetticismo parte da sud. "Andrebbe innanzitutto chiarito che cosa si intende con 'polizia unica'. I modelli adottati in altri cantoni, penso a Berna, non hanno dato i risultati sperati - afferma il comandante della polizia comunale di Chiasso, Nicolas Poncini - . Insomma, il quadro generale del progetto non è per nulla definito". Le sole certezze, se vogliamo, sono i soldi investiti dai comuni per dotare di sedi funzionali e attrezzature moderne i propri agenti; e le sinergie che già esistono tra polizia cantonale e comunale a livello di rete radio (Polycom), come pure di formazione e istruzione continua: "Una forma di polizia unica è già in atto. Basterebbe coordinarla meglio", fa notare Poncini. A lasciar perplesso Dimitri Bossalini, comandante della polizia Vedeggio, è la tempistica: "Il Cantone col dipartimento delle Istituzioni ha delegato sempre più compiti ai Comuni, non da ultimo con la legge sull'ordine pubblico, ed è evidente che questi ultimi debbano avere una forza di sicurezza per gestire tali deleghe". Il comandante Bossalini è fiducioso che la politica darà "tempo alla nuova legge di realizzarsi. Poi tra due o tre anni si potranno valutare i risultati ottenuti. Noi operativi, non solo i Municipi, siamo convintissimi di riuscire a portare a termine questo progetto di collaborazione. I primi segnali sono positivi: la diminuzione di furti registrata nel cantone è sicuramente frutto anche della collaborazione di tutte le forze dell'ordine. Il nostro punto di forza sta nella vicinanza alla popolazione che è il nostro primo occhio sul territorio. Globalizzare significa allontanare". Tra i più critici, Silvano Stern, comandante della Polizia comunale di Locarno: "Quella della Polizia unica è una proposta campata in aria. Non c'è né tempistica, né pianificazione, né idea di costi. Inoltre la stessa polizia cantonale - aggiunge l'ufficiale - sta ritornando al vecchio sistema di gestione, che funzionava perfettamente, dopo aver constatato il flop della riorganizzazione. Comincino dunque col rimettere in ordine le cose e ci lascino lavorare".
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