‘E ora sotto con la Legge sulle polizie’ | | Dopo il dietrofront di Gobbi sul Corpo unico, Bellinzona e Lugano rimangono vigili. | Un sospiro di sollievo? No. Perché anche se il direttore del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi ha ritirato, dopo due ore di dibattito parlamentare, il messaggio sulla polizia unica, i due Comuni più popolosi del Ticino, Bellinzona e Lugano, restano sull’attenti sul tema sicurezza. E l’idea di una ‘polizia ticinese’, avanzata dallo stesso Gobbi, viene presa con le pinze dai responsabili delle PolCom delle città di Sopra- e Sottoceneri. «Con la sicurezza non si improvvisa. Il Dipartimento delle istituzioni, invece, sta improvvisando. E lo stesso vale – dice alla ‘Regione’ il municipale di Lugano Michele Bertini – per quanto concerne i rapporti e i flussi tra Cantone e Comuni». In che senso? «Da una parte – continua Bertini – si vogliono enti locali forti e si punta sulle aggregazioni. Dall’altro si continua a toglier loro, o a tentar di toglier loro, delle competenze importanti. Tra queste il controllo del territorio che si esercita tramite la polizia». A proposito di polizia, entro settembre andrà implementata la LcPol, la nuova legge che prevede la regionalizzazione delle Comunali. «Sì – riprende il municipale di Lugano – e, nonostante ciò, con la proposta di polizia unica si è cercato di buttare tutto all’aria. Inoltre in tale proposta non c’era alcuna indicazione sui costi o sul funzionamento del Corpo unico. Sconcertante». Gobbi intanto rilancia con la ‘polizia ticinese’ «Mi sembra – conclude Bertini – che qua siamo alle comiche». Il sindaco e responsabile della Polcom di Belinzona Mario Branda preferisce non esprimersi su quanto successo mercoledì a Palazzo delle Orsoline. «Posso solo ribadire – rileva Branda – quanto già detto. Ossia che è opportuno parlare di polizia unica solo ed eventualmente dopo che sarà stata verificata l’efficacia di quelle regionali, che devono entrare pienamente in funzione». Lo saranno per l’appunto da settembre grazie alla LcPol. «Anche per questo – rileva il sindaco della capitale – ci è sembrato e ci sembra contraddittorio parlare di una nuova riforma quando questa non ha ancora avuto modo di esplicare i suoi effetti. Senza dimenticare che in questo periodo si parla di aggregazione e di nuovi rapporti e flussi tra Cantone e Comuni». Per la serie: calma e gesso. Estratto "La Regione" |